L'economia mondiale ha dimostrato di essere resiliente nel 2023, ma alcuni segnali lasciano intravedere una riduzione della crescita, sulla scia degli effetti dell'inasprimento monetario che iniziano a farsi sentire. Si prevede che la crescita globale rimarrà contenuta nel 2024 e nel 2025, con l'inflazione che tornerà all'obiettivo nella maggior parte dei Paesi entro il 2025. I principali rischi a breve termine sono rappresentati dalle tensioni geopolitiche, soprattutto se il conflitto in Medio Oriente dovesse portare a interruzioni nei mercati dell'energia, e dalle incertezze sull'entità dell'impatto a lungo termine dell'aumento dei tassi di interesse.
Secondo il presente Rapporto intermedio la politica monetaria dovrebbe rimanere prudente per garantire che l'inflazione ritorni in modo sostenibile all'obiettivo, sebbene i tassi di riferimento possano essere abbassati man mano che l'inflazione cala. I governi devono adoperarsi per garantire la sostenibilità di bilancio, anche adottando misure per ridurre le future pressioni sulla spesa. Occorrono riforme strutturali per rafforzare le basi di una crescita sostenibile, concentrandosi in via prioritaria sull'accelerazione della decarbonizzazione, sul rilancio del commercio globale e sul potenziamento dei risultati scolastici.
Il Rapporto intermedio fornisce un aggiornamento delle valutazioni riportate nelle Prospettive economiche dell'OCSE, Volume 2023, Numero 2 (n. 114).