La crescita economica dovrebbe registrare una contrazione del 4,4 % nel 2022 e un aumento del 4,9 % nel 2023. Pur in presenza di venti contrari in aumento, la crescita sarà sostenuta dagli investimenti nella transizione climatica e dall'anticipazione dei progetti infrastrutturali. Gli investimenti immobiliari rimarranno deboli a causa delle continue insolvenze dei costruttori e delle aspettative di calo dei prezzi. Le esportazioni resteranno relativamente forti, in quanto le imprese continueranno ad aumentare le loro quote di mercato. Gli effetti negativi sulla fiducia, legati ai ripetuti lockdown e all'inadeguata protezione sociale, peseranno sui consumi. Le grandi riserve di petrolio e cereali della Cina limiteranno l'impatto dell'aumento dei prezzi mondiali dell'energia e dei generi alimentari.
La politica monetaria è diventata più accomodante con una serie di tagli ai tassi d'interesse e al tasso di riserva obbligatoria, ma non ricorrerà a un allentamento significativo. La politica fiscale diventerà più favorevole man mano che la composizione della spesa si orienterà verso le infrastrutture, anche se il ricorso alle riserve fiscali comporterà una riduzione del disavanzo nominale. Per raggiungere gli obiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici le misure fiscali dovrebbero concentrarsi maggiormente sugli investimenti nelle energie rinnovabili e sulla transizione energetica. Le recenti misure per la creazione di un mercato unico nazionale sono da accogliere favorevolmente, mentre la graduale abolizione dei monopoli amministrativi dovrebbe essere accelerata.