Per il 2022 e il 2023 si stima che la crescita del PIL si consoliderà al 4,7 % grazie al miglioramento della situazione sanitaria che sostiene la ripresa della domanda interna, all'aumento delle esportazioni di materie prime e alla lenta ripresa del turismo. L'aumento dell'inflazione, tuttavia, sta già frenando il potere di acquisto dei consumatori e la domanda di beni durevoli. Il divario di produzione rimarrà considerevole, ostacolando almeno inizialmente il trasferimento dell'aumento dei prezzi delle materie prime a livello mondiale sui prezzi al consumo. Tuttavia, il disavanzo delle partite correnti aumenterà.
Il governo prevede di ridurre progressivamente il disavanzo di bilancio per rispettare il limite costituzionale del 3 % del PIL entro il 2024. La normalizzazione della politica monetaria sarà graduale e orientata alla stabilità valutaria. A seguito all'adozione di importanti riforme sugli investimenti e dell'amministrazione fiscale, è importante completare il processo con misure di attuazione coerenti. Le tensioni geopolitiche evidenziano l'urgenza di migliorare la sicurezza energetica attraverso investimenti nelle energie rinnovabili e in una maggiore efficienza energetica.