A seguito della forte ripresa del PIL registrata dai Paesi del G20 nel 2021, l'economia indiana ha progressivamente perso slancio, in quanto le aspettative di inflazione rimangono elevate a causa all'aumento dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari a livello mondiale, è stato avviato il processo di normalizzazione della politica monetaria e le condizioni globali sono deteriorate. Per l'esercizio fiscale 2022-23 si stima una crescita del PIL reale del 6,9 % e per l'esercizio fiscale 2022-23 e del 6,2 %, per l'esercizio fiscale 2023-24, nonostante la ripresa degli investimenti delle imprese favorita dal regime di incentivi legato alla produzione. Se da un lato l'inflazione diminuirà gradualmente, dall'altro i disavanzi delle partite correnti aumenteranno a causa del rincaro delle importazioni di energia.
A maggio la banca centrale dell'India (RBI) ha iniziato a inasprire la politica monetaria con l'intento di ancorare le aspettative di inflazione e arginare gli effetti di secondo impatto. Dati i costi finanziari e sociali di un'inflazione elevata, la RBI dovrebbe adottare gradualmente una politica monetaria più neutrale. Il governo dovrebbe inoltre contrastare i segnali di un rapido peggioramento del tenore di vita avvalendosi di un sostegno al reddito per le famiglie vulnerabili. Tra i rischi figurano la comparsa di una nuova variante di COVID, il mancato controllo dell'inflazione, un'inversione dei flussi di capitale verso i mercati emergenti e un aumento significativo del disavanzo delle partite correnti.