Dopo un forte recupero del 5 % nel 2021, la crescita del PIL dovrebbe rallentare sensibilmente nel 2022 fino a scendere allo 0,6 %, prima di risalire all'1,2 % nel 2023. L'aumento dell'inflazione, la guerra in Ucraina e l'inasprimento delle condizioni finanziarie hanno indebolito il sentiment economico e il potere d'acquisto, il che dovrebbe incidere fortemente sulla domanda interna nella prima metà del 2022. Le elezioni presidenziali del 2022 aumentano l'incertezza, contribuendo a frenare gli investimenti fino al 2023. La ripresa del mercato del lavoro è stata lenta; il tasso di partecipazione e i redditi reali da lavoro rimangono al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Poiché la guerra in Ucraina ha causato un’ulteriore impennata dei prezzi dei generi alimentari e dell'energia, è fondamentale incrementare le misure di sostegno attraverso programmi di protezione sociale ben mirati per proteggere i più vulnerabili. Sono necessari ulteriori sforzi per migliorare l'efficienza e la destinazione della spesa pubblica, al fine di garantire una rigorosa gestione fiscale. Le politiche attive del mercato del lavoro devono essere rafforzate per facilitare il reinserimento dei disoccupati di lunga durata. Qualora persistano fattori pro-inflazionistici, la banca centrale dovrebbe continuare a inasprire la politica monetaria. Le fonti di energia eolica e solare dovrebbero essere sfruttate per integrare l'energia idroelettrica.