Il debito pubblico, quale percentuale del PIL, è tra i più elevati dell'OCSE. Viste le forti pressioni sul bilancio all'orizzonte, occorrono riforme fiscali e della spesa per contribuire a portare il debito su un percorso più prudente.
In assenza di variazioni delle politiche, il rapporto debito pubblico/PIL andrà ad aumentare. Tra il 2023 e il 2040, la spesa pubblica per i costi connessi all'invecchiamento della popolazione e al servizio del debito dovrebbe aumentare di circa il 4,5 % del PIL. È probabile che l'accelerazione della transizione climatica e l'adattamento ai cambiamenti climatici generino ulteriori pressioni sulla spesa. Per riportare il rapporto debito/PIL su un percorso più prudente, sostenere i costi futuri e rispettare le regole fiscali europee, sarà necessario un duraturo aggiustamento di bilancio.
È necessario risparmiare sulla spesa pubblica. Le pensioni rappresentano una quota cospicua della spesa complessiva. Nel breve periodo, tale spesa potrebbe essere contenuta eliminando gradualmente i regimi di pensionamento anticipato. Nel breve termine, sarebbe opportuno mantenere la parziale deindicizzazione delle pensioni elevate, per poi sostituirla nel medio termine con un'imposta sulle pensioni elevate, che non siano correlate ai contributi pensionistici versati. Il contributo di solidarietà potrebbe essere mantenuto finché il reddito relativo dei pensionati sarà allineato alla media dell'OCSE. Le prossime revisioni della spesa, che attualmente mirano a realizzare risparmi di bilancio annuali pari a circa lo 0,2 % del PIL, dovranno divenire più ambiziose.
L'attuale riforma fiscale dovrebbe contribuire a far fronte alle pressioni di bilancio. Occorre proseguire con gli sforzi volti a contrastare l'evasione fiscale, anche continuando a promuovere i pagamenti digitali e invertendo l'aumento del massimale sulle transazioni in contanti. Vi è inoltre margine per ridurre l'erosione della base imponibile dell'imposta sul reddito, anche riducendo le spese fiscali e limitando la proliferazione di regimi speciali di imposte forfettarie. Lo spostamento dell'imposizione dal lavoro alle successioni e ai beni immobili renderebbe il mix fiscale più favorevole alla crescita, consentendo al contempo di incrementare le entrate. Sarebbe altresì necessario aggiornare i parametri per il calcolo della base imponibile dell'imposta sugli immobili, tenendo conto dei relativi effetti distributivi.